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Il CT azzurro Mazzanti a Bergamo

Giornata insolita. E ospiti speciali. Una seduta di allenamento da segnare sul calendario dei ricordi del Volley Bergamo 1991, quella di mercoledì 22 febbraio. Per la presenza, a bordo campo, del Commissario Tecnico della Nazionale italiana, Davide Mazzanti, e del Team Manager azzurro Stefano Recine, spettatori interessati di un pomeriggio di lavoro del gruppo rossoblù guidato da coach Micoli e dal suo Staff.

Inevitabile la domanda per l’allenatore che a Bergamo ha conquistato uno Scudetto e una Supercoppa, una Coppa Italia e una Champions League e che sta iniziando a preparare una nuova stagione azzurra: è qui per seguire qualcuna in particolare? “Sono qui perché guardare gli allenamenti penso sia il momento migliore per seguire alcuni aspetti tecnici e per vedere come le ragazze interpretano alcune situazioni che sto studiando. Ma anche per confrontarmi con gli allenatori, perché, avendo sotto mano la situazione quotidiana, mi possono dare spunti che saranno poi utili per la mia stagione”.

Un’attenzione in più per qualcuna? “Ci sono tante giovani interessanti che hanno già fatto qualcosa di importante con noi anche l’anno scorso e quindi stiamo valutando come continuare il loro percorso”.

Ha visto Bergamo all’opera, nel corso di questa stagione? “Dal vivo solo alla Final Four di Coppa Italia. L’ho seguita in tv in molte altre occasioni e  mi ha colpito ai Quarti di Coppa con Scandicci e poi con Novara e Milano.  Credo siano state le partite in cui ha messo in campo tanta qualità in attacco e anche in difesa. Penso che tanti dei risultati ottenuti fino ad ora passino da lì”.

Questo gruppo è stato da molti definito come la sorpresa del Campionato. E’ d’accordo? “Secondo me, la Bergamo di quest’anno è figlia del percorso fatto in questi anni, perché ha saputo scommettere su alcune persone che adesso stanno garantendo un rendimento importante. E ogni persona che Bergamo è riuscita a trattenere ha iniziato poi a fare parte di un nucleo che adesso si sta esprimendo ancora meglio anche grazie a chi è arrivato quest’anno. Credo che il gruppo creato in queste stagioni più i nuovi acquisti siano il motivo per cui Bergamo sta facendo così bene. E’ il risultato di un percorso”.

Dove può arrivare? “Riuscire a passare i Quarti dei Play Off è veramente tosto: si incontrano quattro squadre super organizzate, quindi riuscire a superare quello scoglio è veramente difficile, anche perché vorrebbe dire superarsi più di una volta dentro il Play Off. Però è già riuscita a farlo, perciò credo che Bergamo sia una squadra difficile da affrontare e anche pericolosa per chi ha ambizioni scudetto”.

La stagione rossoblù, però, oltre che sul campo, avrà i riflettori puntati anche sulla questione del Palazzetto di Bergamo. Destinato all’addio. “La prima cosa che mi fa veramente strano è il fatto di pensare che non si entrerà più qui a vedere pallavolo – commenta il ct azzurro – Ricordo ancora la mia prima volta da avversario, con Santeramo: sentivo l’emozione di essere in un tempio. Pensare che qui non si possa più fare volley, mi lascia veramente incredulo. Senza poi pensare a tutte le problematiche che questa società dovrà vivere, perché oltre a non avere più un tempio, Bergamo non avrà più nemmeno una casa”.

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