Questione Pala Intred
Apprendiamo dai quotidiani locali sorprendenti notizie in merito alla vicenda che ci vede, nostro malgrado coinvolti, unitamente ad altre storiche squadre di Volley e di Basket di Bergamo, in ordine allo spazio dove poter disputare le future stagioni agonistiche, per quanto ci riguarda, di Serie A1. Traspare, sempre dai media, che la nostra società sarebbe concorde nel voler realizzato il nuovo Palazzetto dello Sport nella localizzazione dell’attuale Palacreberg : nulla di più inveritiero.
La nostra società soggiace, subendole, a quelle che sono le decisioni prese unilateralmente dall’Amministrazione, la quale ha comunicato, stante la sua volontà realizzare il nuovo museo di arte contemporanea nella struttura attuale del Palaintred, attualmente nostro campo di gara.
E’ bene ricordare, in premessa, che le partite dovevano essere disputate presso la nuova Arena del sito “Chorus Life”. Solo successivamente, stante l’incertezza di poter validamente utilizzare tale struttura privata come palazzo dello sport (costi di gestione insostenibili e spazi eccessivi per le società sportive) solo nel mese di giugno del 2022, l’Amministrazione ha optato per realizzare un nuovo palazzetto.
Con una decisione del tutto inaspettata, l’Amministrazione Comunale ha poi prescelto un’area di edificazione che coincide perfettamente con l’attuale Palacreberg, con la conseguente demolizione di quest’ultima struttura, deliberando altresì nel contempo di manlevare “Chorus Life” dall’obbligo di realizzare la palestra comunale che avrebbe dovuto essere eretta a lato della citata Arena.
La nostra società, è bene precisarlo, non è stata mai coinvolta in alcuna decisione circa le iniziative sul destino della struttura sportiva di Bergamo né in merito alla localizzazione da dedicare alla nuova costruzione (avevamo proposto altre alternative certamente meno onerose – senza la necessità di demolire una struttura nuova e funzionante -, quali la zona della Fiera di Bergamo, logisticamente meglio attrezzata anche da un punto di vista della viabilità e dell’accesso). Volley Bergamo 1991 ha unicamente partecipato, dopo l’estate 2022, ad una riunione tecnica ove veniva richiesto un contributo di proposte finalizzate ad ottimizzare la nuova struttura sotto il profilo squisitamente tecnico. Sta di fatto che per le prossime stagioni sportive il Volley Bergamo 1991 non dispone ad oggi di una struttura idonea in cui possano essere disputate le gare del campionato nazionale di serie A1.
Qualsiasi trasferimento forzato comporterebbe gravissime conseguenze economiche e logistiche, in grado di compromettere la sopravvivenza della nostra società. Il trasloco, nella migliore ipotesi anche all’interno delle provincia, causerebbe infatti inevitabili incrementi dei costi che si verrebbero a generare, minor affluenza di pubblico (e i conseguenti inferiori incassi) nonché le inevitabili minori entrate provenienti dagli sponsor. Tutti effetti negativi, unitamente ai disagi per i tifosi, che andrebbero a gravare inevitabilmente, e pesantemente, sui bilanci societari.
Le soluzioni delineate dalla stampa (consegna del nuovo impianto nel 2024) prospettano inoltre un contesto del tutto irrealistico in termini di consegna alle società sportive dei nuovi spazi, considerando le tempistiche del bando di gara per gli appalti, dell’inizio dei lavori, delle demolizioni, dei collaudi nonché di eventuali contenziosi.
Volley Bergamo 1991 è una gloriosa società sportiva di SERIEA A1, con un importantissimo palmares, unico in Italia e in Europa, ed un affezionatissimo pubblico di migliaia di tifosi. E’, insieme all’Atalanta, l’unica realtà sportiva della provincia di Bergamo che milita nella massima serie, con formazioni giovanili di eccezionale rilevanza educativa e sportiva.
Chiediamo pertanto all’Amministrazione di Bergamo che vengano adottate soluzioni, come è avvenuto proprio per le altre citate realtà, che rispettino la nostra società, la nostra tifoseria, i nostri trofei e la nostra gloriosa storia. Nel contempo, non siamo assolutamente nelle condizioni di accettare soluzioni, quali quelle apprese dalla stampa, che ne compromettono la sopravvivenza.