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Parola a… Luna Cicola

La neodiciottenne Luna Cicola si racconta…

 

Come ti senti a essere la giocatrice più giovane della squadra?
“Essere la più giovane della squadra non è così negativo come si può pensare. Devo dire che mi trattano tutte come se fossi la loro sorellina più piccola”

 

Come gestisci l’equilibro tra scuola, sport e vita personale?
“È abbastanza complicato far coincidere tutto. Ovviamente la pallavolo e la scuola sono le più importanti, ma non mi faccio mancare le esperienze legate alla mia adolescenza”

 

Cosa c’è nella tua “bucket list”?
“Il desiderio di giocare da titolare in serie A, visitare New York nel periodo natalizio, partecipare a tornei internazionali e vincere un premio importante”

 

Tuo padre era un pallavolista. La sua professione ha influenzato la tua scelta di avvicinarti alla pallavolo?
“Diciamo che mi ha influenzato in modo involontario. Essendo stata fin da piccola cresciuta all’interno di un palazzetto, credo sia normale che mi sia venuta questa irrefrenabile voglia di seguire il suo percorso”

 

Sei nata a Lamezia Terme, ma ora vivi a Bergamo. Preferisci mare o città?
“Mi sono sempre considerata una persona “di mare”, ma negli ultimi tempi sono diventata sempre più “di città”. Però per le vacanze preferisco il mare”

 

C’è un film che descrive la tua vita?
“Nella mia piccola vita mi sono accadute talmente tante cose che che si potrebbe girare un film su di me…”

 

Con il calendario 2022 abbiamo scoperto che, quando eri piccola, avresti voluto fare la stilista. Ti interessa ancora il mondo della moda?
“Il mondo della moda mi piace tantissimo, infatti uno dei film che guarderei mille volte è “Sex and The City”, dove ci sono vestiti e scarpe favolosi. Ho poco tempo per curare l’abbigliamento, però mi impegno soprattutto quando mi devo vestire per andare a scuola oppure per uscire con gli amici”

 

Qual è la sfida più grande di una schiacciatrice?
“Diventare imprevedibile. Se l’avversario non riesce a capire quello che stai per fare nonostante ti abbiano studiato e ti abbiano visto giocare, secondo me hai la qualità migliore”

 

Come riesci a equilibrare la strategia con l’istinto mentre stai giocando?
“Uso molto l’istinto e penso sia una delle caratteristiche che mi distinguono sia nella pallavolo che nella vita di tutti i giorni. Ovviamente non basta, bisogna conciliarlo con la strategia rimanendo sempre lucidi”

 

Hai giocato nei Campionati Europei Under 18 di beach volley. Cosa ti piace di questo sport?
“Le differenze sono molte: per esempio il pallonetto nel beach volley è fallo, l’area di gioco è più piccola di un metro per lato, non si può ricevere in palleggio… Mi piace perché mi dà un senso di libertà, in spiaggia, con il vento, il mare e il sole…”

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