Parola a… Giorgia Faraone
Cosa ti ha portato a scegliere di diventare un libero? Qual è la caratteristica fondamentale che deve avere chi ricopre questo ruolo?
“Sin da piccola mi è sempre piaciuto correre da una parte all’altra. Giocando a pallavolo questo aspetto è diventata un’arma in più che, oltre alla tecnica, ha fatto in modo che venissi indirizzata verso questo ruolo. Il libero deve mettersi a servizio della squadra, senza mai mollare”
Descrivi la stagione.
“Una stagione che fino ad ora ha un po’ lasciato l’amaro in bocca. Siamo una bella squadra, abbiamo tanta voglia di lottare, fino alla fine. Ci sono ancora delle possibilità per rendere felici tutti i nostri tifosi, la società e noi stesse: cercheremo di non farcele scappare”
La pallavolo è uno sport di squadra. Quali sono i vantaggi di far parte di un team?
“Le compagne, lo staff e tutte le persone che lavorano con noi diventano la nostra famiglia per l’intera stagione. Sapere di poter contare su di loro è fondamentale soprattutto nei momenti di difficoltà”
Durante la tua carriera hai giocato anche in Francia. Quale aspetto porterai sempre con te della tua esperienza oltralpe?
“L’esperienza in Francia mi ha lasciato tanti bei ricordi. L’aspetto che mi è piaciuto di più è che i pallavolisti sono considerati dei veri professionisti. Questo è un punto su cui in Italia invece c’è ancora da lavorare”
Hai un mentore nello sport?
“Non ho un mentore vero e proprio. Seguo molto tutti gli sport, ammiro tanti campioni, dal calcio al tennis, dall’atletica al nuoto, che sono d’ispirazione per il loro sacrificio e la loro passione”
Vivi a Bergamo da due anni. Cosa ti piace della città e cosa ti manca di più di casa tua?
“Di Bergamo mi piace tutto. Offre tanti servizi, ma non è dispersiva. In più c’è Città Alta, una vera e propria oasi di pace dove staccare da tutto. Se ci fosse il mare sarebbe perfetta: è proprio questo che mi manca di più”
Un tuo pregio e un tuo difetto.
“Pregio: mi ritengo una persona molto solare, penso che un sorriso a volte valga più di tante parole. Difetto: se so di avere ragione mi intestardisco e non mollo”
Qual è la cosa più audace hai mai fatto nella vita?
“Lasciare casa a 14 anni per inseguire il sogno della pallavolo. Ritrovarsi in una realtà che non è la tua, senza genitori e amici è stata sicuramente una cosa audace per quell’età”